Dopo essere saliti il fine settimana del 15 e 16 Ottobre 2016 per prendere coscienza della situazione e aver conosciuto volontari e cittadini, e dalle loro esperienze aver lavorato per l’elaborazione di alcune domande da rivolgere al Commissario Errani, questo fine settimana siamo ritornati ad Amatrice.
Abbiamo avuto modo di confrontarci con tanti amatriciani:
Piccoli imprenditori; allevatori; singoli cittadini che hanno perso la loro attività commerciale.
Ci siamo resi conto di quanto sia fondamentale prevedere delle disposizioni adeguate per far ripartire l’economia del posto; di quanto sia essenziale entrare in un’ottica cooperativa per far fronte alle difficoltà causate dal sisma.
Siamo stati, inoltre, insieme ai ragazzi e alle ragazze di Brigate di Solidarietà Attiva – Terremoto Centro Italia e ScossaSolidale che, dal 25 Agosto, fanno un lavoro fantastico di supporto e aiuto concreto alla cittadinanza colpita dal sisma.
Un lavoro che si declina in tanti modi: dallo sportello informativo,alle staffette per portare beni di prima necessità, fino alla consegna di roulette alle famiglie in difficoltà.
Un’ attività essenziale ed importantissima per tentare di mantenere vivo il tessuto sociale di quelle zone.
Insieme a loro, oramai da diverse settimane, stiamo analizzando il Decreto Terremoto approvato l’11 ottobre dal Consiglio dei Ministri ed il nuovo decreto, pubblicato in questi giorni in gazzetta ufficiale, che ha fatto seguito alla nuova forte scossa del 30 ottobre.
La volontà comune è quella di dar vita ad un vademecum che possa spiegare, in parole semplici e comprensibili a tutti, quanto previsto per le diverse fase post emergenza: i container che dovrebbero arrivare tra poche settimane; le casette previste per la primavera; la fase della ricostruzione vera e propria.
L’obiettivo è quello di rendere la cittadinanza parte attiva di tutte queste diverse fasi; di dar vita ad un percorso che possa vedere una presa di parola collettiva ed una piena consapevolezza di ogni iniziativa governativa presa.
Solo così si potrà preservare una comunità e renderla realmente capace di prendere parte ad ogni decisione riguardante il proprio futuro.
Quando si entra nei paesini le macerie, le stradine deserte, il silenzio prendono il sopravvento.
Ma poi basta alzare lo sguardo per rimanere colpiti dalla devastante bellezza della natura, dalle vette innevate, dai caldi colori autunnali.
Non è difficile capire il perché la gente del posto sia così attaccata a quella terra; il perché –nonostante le continue scossa- sia ferma nella volontà di non abbandonare quelle zone.
Al coraggio di questa gente deve corrispondere l’impegno di tutti a fare la propria parte.
L’impegno di tutti a ricostruire quei territori, per renderli più forti di prima.
Noi, da parte nostra, metteremo tutto l’ impegno a servizio di un’impresa ardua ma bellissima.